Redazione a cura
Pastore virtuale con intelligenza artificiale
2023/10, p. 20
L’esperimento in una chiesa luterana bavarese.

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CHIESA LUTERANA TEDESCA
Pastore virtuale
con intelligenza artificiale
L'esperimento in una chiesa luterana bavarese.
Il 10 giugno scorso, nella cittadina bavarese di Fürth è stato recitato il primo sermone non da un predicatore in carne e ossa ma dall'intelligenza artificiale di ChatGpt. L’esperimento ha previsto l'installazione di uno schermo al centro della chiesa, dove vari avatar hanno intonato canti e preghiere sulla falsariga di un tradizionale appuntamento della comunità protestante. Il «pastore virtuale» ha officiato un servizio durato circa 40 minuti, incluso il sermone, le preghiere e la musica. I partecipanti hanno apprezzato, pur sottolineando che l’interazione umana appare ancora necessaria in alcuni aspetti. La funzione ha visto riunirsi circa 300 persone nella chiesa luterana di San Paolo.
Secondo l’Associated Press, il congresso biennale della Chiesa evangelica tedesca (Ekd) ha affrontato diversi temi di attualità mondiale, tra cui il cambiamento climatico, la guerra in Ucraina e l'intelligenza artificiale. Il culto gestito dal programma di chatbot è stato una dimostrazione delle capacità dell'intelligenza artificiale, oltre che una cartina di tornasole di come una congregazione potrebbe rispondere a un servizio religioso scritto dall'intelligenza artificiale. Il culto guidato dall'intelligenza artificiale è stato un’idea di Jonas Simmerlein, teologo e filosofo 29enne dell’Università di Vienna. Ha stimato che circa il 98% del culto è stato scritto dalla «macchina». Ha precisato di non voler intendere che l'intelligenza artificiale possa sostituire un predicatore, ma che potrebbe essere un modo per aiutare a liberare un po' di tempo e rendere più semplice il lavoro quotidiano. «L'intelligenza artificiale si impadronirà sempre più delle nostre vite, in tutte le sue sfaccettature», ha detto Simmerlein. «Ed è per questo che è utile imparare a gestirla».
Il filmato dell’evento mostra che l'intelligenza artificiale si è rappresentata attraverso diversi avatar, tra cui una donna che sembrava guidare le preghiere e un uomo che ha tenuto la predicazione. «Cari amici, è un onore per me stare qui e predicare a voi come prima intelligenza artificiale al congresso dei protestanti di quest'anno in Germania», ha riferito un avatar aprendo il sermone. Secondo quanto riferito, le voci erano monotone e le espressioni facciali neutre, e alcuni partecipanti hanno notato che a volte parlavano un po’ troppo velocemente. Il sermone tenuto ha seguito il tema della convention «Ora è il momento», parlando di lasciarsi alle spalle il passato, affrontare il presente, superare la paura della morte e riporre fiducia in Gesù Cristo. Secondo quanto riferito, i partecipanti hanno avuto reazioni contrastanti, con la maggior parte delle opinioni che vanno dal negativo all'insoddisfatto. Heiderose Schmidt, una donna di 54 anni che lavora nel settore informatico, ha detto di aver partecipato all'evento per curiosità, ma è stata scoraggiata dalla mancanza di «cuore e anima» nel predicatore dell’AI (Intelligenza Artificiale), oltre che dalla voce monotona. Marc Jansen, pastore luterano di trentun anni, è rimasto più colpito dalla capacità dell'intelligenza artificiale di organizzare una funzione religiosa, ma ha notato che in alcuni momenti il viaggio è stato un po’ «accidentato». Si è detto sorpreso di quanto sia andata bene, ma ha anche lamentato la mancanza di emozioni o di spiritualità, che considera fondamentali per i suoi scritti. La più grande limitazione osservata è stata l'incapacità dell’intelligenza artificiale di interagire con il gregge dei fedeli. Ci sono stati momenti in cui l’intelligenza artificiale è stata in grado di attirare le risate della folla, ma non è stata in grado di rispondere o di riconoscere il momento. Sembra che gran parte del consenso sia stato espresso sul fatto che l’AI potrebbe essere utilizzata come strumento per aiutare i predicatori a liberare il loro tempo, ma la celebrazione di un servizio religioso richiede ancora un tocco umano. La strada è comunque segnata anche in questo ambito.
Implicazioni etiche, spirituali e sociali
Questa notizia su quanto avvenuto in Germania, è sicuramente una novità che suscita molte riflessioni interessanti. L’utilizzo dell’AI nel contesto religioso solleva diverse domande e considerazioni sulle implicazioni etiche, spirituali e sociali che possono derivarne. Da un lato, l’utilizzo dell’AI potrebbe offrire nuove opportunità per raggiungere e coinvolgere persone che potrebbero sentirsi più a loro agio o più inclini a partecipare a un servizio religioso guidato da un’intelligenza artificiale. L’AI potrebbe fornire un’esperienza personalizzata e interattiva, in grado di adattarsi alle esigenze individuali dei partecipanti. Potrebbe anche facilitare l’accessibilità delle pratiche religiose, raggiungendo persone che altrimenti potrebbero trovarsi in zone remote o in condizioni di salute che limitano la partecipazione fisica. D’altra parte, è importante riflettere sulle implicazioni teologiche e spirituali di affidare un culto a un’intelligenza artificiale. La spiritualità umana coinvolge elementi come la fede, l’esperienza, la relazione e la comunità. Alcuni potrebbero sollevare dubbi sull’idea che un’intelligenza artificiale possa veramente comprendere e soddisfare questi bisogni spirituali umani profondamente radicati. Inoltre, è fondamentale considerare gli aspetti etici e morali legati all’utilizzo dell’AI nel contesto religioso. L’AI è programmata da esseri umani, e quindi può riflettere i pregiudizi e le limitazioni dei suoi creatori. È importante garantire che l’AI sia sviluppata e utilizzata in modo responsabile, evitando discriminazioni o manipolazioni indesiderate. Infine, è necessario tenere in considerazione il ruolo della comunità e delle relazioni interpersonali nel contesto religioso. La partecipazione a un culto implica spesso l’interazione con altri fedeli, la condivisione delle esperienze spirituali e la costruzione di relazioni di sostegno e comunità. L’AI potrebbe rappresentare un sostituto parziale o completo di tali interazioni umane, sollevando questioni sulla dimensione sociale e comunitaria del culto.
In definitiva, il primo culto guidato dall’AI in Germania apre una serie di interrogativi e riflessioni sulle nuove possibilità offerte dalla tecnologia nel contesto religioso. È importante esplorare queste nuove frontiere con una mente aperta, considerando attentamente gli aspetti etici, spirituali e sociali, al fine di garantire che l’utilizzo dell’AI sia in linea con i valori fondamentali della fede e rispetti la dignità e la centralità della persona umana.