Giuè Rosario - Matté Marcello
Avere occhi per “vedere” - Qualunque sia il suo sguardo
2022/11, p. 40
Meditando i testi della Scrittura c’è un verbo che ritorna più volte: «vedere ». Il testo dell’Apocalisse dice: «Io, Giovanni, vidi salire dall’oriente un altro angelo, con il sigillo del Dio vivente». «Vidi» significa rendere visibile, far emergere ciò che è nascosto, ciò che altri non vedono, ciò che è oscurato ma che esiste...

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Testimoni
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VOCE DELLO SPIRITO
Avere occhi per “vedere”
Meditando i testi della Scrittura c'è un verbo che ritorna più volte: «vedere». Il testo dell'Apocalisse dice: «Io, Giovanni, vidi salire dall'oriente un altro angelo, con il sigillo del Dio vivente». «Vidi» significa rendere visibile, far emergere ciò che è nascosto, ciò che altri non vedono, ciò che è oscurato ma che esiste; avere occhi per vedere la resistenza e la lotta di quanti e di quante sono impegnati per il bene, per la verità, per la giustizia; avere occhi per vedere che Dio agisce nella storia e benedice la lotta dei santi a favore del bene che si identifica con la pace; avere occhi per vedere che «l'angelo con il sigillo del Dio vivente» non lascia soli i poveri e ne legittima la liberazione. Giovanni, dunque, ci invita a vedere come lui; ci invita ad avere uno sguardo capace di vedere che, anche in mezzo a una crisi, a un tempo difficile, un tempo di disuguaglianze e di egoismi, il vangelo dell'Agnello è una buona notizia per i poveri, per i miti, per i misericordiosi, per i perseguitati, per i pacifici, per i puri di cuore. Come cristiani e cristiane, avvolti dalla veste bianca della risurrezione battesimale, segnati dallo Spirito che Dio ha effuso su Gesù di Nazaret, lui, il «Testimone» fedele del progetto di Dio sul mondo, possiamo vedere nella situazione storica che si sta vivendo dove sta Dio, da che parte è, chi è lui.
Rosario Giuè
da Vino Nuovo in otri Nuovi
Omelie per un tempo nuovo. Anno A, EDB Bologna, 2022
Qualunque sia il suo sguardo
Signore mio, Dio cieco.
Troppi tuoi figli
restano invisibili ai tuoi occhi.
Troppa violenza e ingiustizia
sembra sfuggire al tuo sguardo.
Se sembri cieco, non essere sordo
e ascolta il grido dei poveri
che ogni giorno sale a te.
Signore mio, Dio dallo sguardo penetrante.
Guarda riflessa in noi la tua immagine
oltre la maschera delle nostre colpe.
E donaci di vedere il tuo volto di Padre
oltre le maschere di una devozione
senza vita.
Signore mio, Dio dagli occhi feriti
dalla troppa luce del superbo
che vuole brillare più di te;
del giusto che vuole essere ammirato;
del potente che relega gli altri nel buio.
Signore mio, Dio miope,
vedi bene solo il Figlio tuo Gesù,
che ti sta eternamente di fronte.
Egli ti porta vicino
anche chi si è allontanato,
perché tutti tu possa guardare e vedere
negli occhi del tuo Figlio amato.
Signore mio, Dio presbite,
vedi bene da lontano.
Ogni mattina, al sorger della luce,
getti oltre l’orizzonte il tuo sguardo
in cerca di chi nella notte si è allontanato
e benedici la sua sete di libertà.
Con l’ultima luce del crepuscolo
sali sul punto più alto
del nostro piccolo mondo
con gli occhi gonfi di desiderio
di vedere tornare il figlio
che ha sperperato la vita.
Vedici, Signore.
Guardaci, Signore.
Ascoltaci, Signore.
MARCELLO MATTÉ