Rigobello Carmelo Strazzari Francesco
La fede dilatazione della vita
2018/7, p. 39
Il pensiero umano da sempre è guidato fondamentalmente da due immensi, infiniti pianeti: uno è la fede in un Assoluto, principio e fine della creazione, l’altro è la scienza che spinge la ragione a cercare le risposte agli innumerevoli «perché» del vivere, da quello geologico, al biologico e all’umano.

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VOCE DELLO SPIRITO
la fede
dilatazione della vita
Il pensiero umano da sempre è guidato fondamentalmente da due immensi, infiniti pianeti: uno è la fede in un Assoluto, principio e fine della creazione, l'altro è la scienza che spinge la ragione a cercare le risposte agli innumerevoli «perché» del vivere, da quello geologico, al biologico e all'umano. E sono pianeti che nel passato si sono fatti battaglie anche cruente, nel tentativo di affermare - oggi possiamo dirlo - stupide supremazie, fino al punto di tentarne la reciproca eliminazione. Dunque, fede e ragione possono coesistere se in mezzo ci mettiamo la libertà. E qui noi consideriamo la fede come una straordinaria scoperta che ci obbliga a un cammino lungo quanto la nostra stessa vita. Soffermiamoci sul battesimo, che è un po' il «campo base» del cammino cristiano. Dal gesto iniziale dell'accoglienza (riflettiamo su quanto sia affascinante e profondo accogliere...), a quello del nome che viene dato al bambino (l'identità che va a connettersi con un santo...), e poi il segno della croce, l'olio, l'acqua, la veste bianca, il cero illuminato, la parola: sono gli steccati del cammino cristiano che davvero ci portano sulla vetta dove splende la luce. A unire tutto è quello stile di vita che Gesù per primo ha assunto: quello del servire, del donare, del farsi incantare dalla natura, dalle persone fragili. L'energia ci viene dalla fede, è essa che ci alimenta, che ci dà speranza nelle difficoltà e nei pericoli, perché la fede è una fonte assoluta, inesauribile, e soprattutto agisce solo per il nostro bene, per la nostra felicità. Spetta a noi alimentarla, perché diversamente è come la batteria del cellulare… si scarica! Spetta a noi appellarci a essa quando ci colpisce il dolore, quando la paura sembra travolgere ogni armonia.
La fede «non è un rifugio per gente senza coraggio, ma la dilatazione della vita. Essa fa scoprire una grande chiamata, la vocazione all'amore, e assicura che quest'amore è affidabile, che vale la pena di consegnarsi a esso, perché il suo fondamento si trova nella fedeltà di Dio, più forte di ogni fragilità». (Lumen fidei, 53)
La vita e la storia ci insegnano che per l'essere umano non è sempre facile riconoscere la forma concreta di quella gioia a cui Dio lo chiama e a cui il suo desiderio tende, tantomeno ora in un contesto di cambiamento e di incertezza diffusa. Altre volte la persona deve fare i conti con lo scoraggiamento o con la forza di altri attaccamenti, che lo trattengono nella sua corsa verso la pienezza: è l'esperienza di tanti, ad esempio, di quel giovane che aveva troppe ricchezze per essere libero di accogliere la chiamata di Gesù e per questo se ne andò triste anziché pieno di gioia (Mc 10,17-22).
Felici quelli che hanno in te la loro forza (Salmo 84,6) perché la loro mente esplora infiniti spazi e li riempie di luce pura; non amano accumulare inutili tesori, non si fidano né di banche né di gioielli ma di strade dove l'amore lega i pellegrini, dove sono i bambini i re che donano coriandoli e dolci perché il loro cuore è più vicino al cielo e non usano armi o parole false per dominare.
Felice il popolo che ha il Signore come Dio (Salmo 144,15).
Carmelo Rigobello – Francesco Strazzari
da La vocazione alla felicità
EDB, Bologna 2018