Gellini Anna Maria
E io ti dico:immagina! L’arte difficile della predicazione
2017/7, p. 47

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Testimoni
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Gaetano Piccolo, Nicolas Steeves E io ti dico:immagina! L’arte difficile della predicazione, Città Nuova, Roma, 2017
«Il Regno dei cieli è simile a… ». E io ti dico: immagina! Immagina che la santità è il tuo destino! Non è questa la più semplice predicazione che si possa offrire?
La predicazione ha per compito di fare appello a questa creatività dell'immaginazione, di promuoverla e di sostenerla, nelle vite personali così come in quelle delle comunità di fede. E così le fa progredire. La Chiesa si può definire in uno stato permanente di missione e di proclamazione del Regno. Poiché questo libro ne affronta un aspetto molto preciso - la proclamazione dell'omelia durante la celebrazione eucaristica -, esso s'incentra sulla funzione del predicatore quale mezzo pastorale per edificare la “Chiesa in missione”. Nel considerare il nesso intrinseco fra l'omelia e la celebrazione che attualizza ogni giorno la memoria eucaristica, esso contribuisce a istituire e costituire una comunità ecclesiale nell'esistenza e dunque nella missione. Per questo il testo insiste sull'omelia come «evento di comunicazione». È un evento essenziale in una Chiesa che è essa stessa «conversazione e dialogo», come diceva Paolo VI. Tale evento è inglobato in una conversazione più ampia, più fondamentale, più fondatrice ancora, ossia la conversazione di Dio col suo popolo. L'omelia si colloca inoltre nel contesto di una comunità cristiana che è se stessa in conversazione col mondo, in seno a cui si può persino dire che il mondo è in conversazione con se stesso, mettendo in gioco la diversità delle culture, delle tradizioni, dei saperi, delle esperienze, delle espressioni di fede, delle ricerche di verità. L'omelia prende la parola nella dinamica per cui la conversazione fa crescere e radica la conversazione dell'uomo con Dio nella realtà. Tramite essa si tessono insieme la storia umana e la storia di Dio per rivelare la storia di Dio col suo popolo. In tal senso, l'omelia non mira solo a "parlare della Parola", bensì a "comunicare la Parola", a trasmetterla come si trasmette la vita. Tramite questa evangelizzazione, la comunità di fede si costituisce e si edifica, solidale in una stessa salvezza.