Prezzi Lorenzo
2016/9, p. 1
La ricerca del volto di Dio, la recente costituzione apostolica di papa Francesco, costituisce oggi il riferimento ispirante e giuridico per i monasteri di clausura. I dodici elementi che compongono il mosaico del testo. Continuità e discontinuità con la costituzione del 1950. I numeri e le tendenze.
Cabra Piergiordano
2016/9, p. 4
Questa è un’umile protesta di noi animali sparsi su tutta la terra, nei cieli e nei mari, una protesta che nasce dalla lettura di un versetto del salmo 48: «L’uomo nella prosperità non comprende, è come gli animali che periscono». Che l’uomo nella prosperità non comprenda, è una cosa evidente.
Ciardi Fabio
2016/9, p. 5
La Lettera abbandona lo schema Carisma/Istituzione come due vie diverse e si è messa in luce l’unica sorgente che è lo Spirito Santo dal quale provengono come doni suoi sia quelli gerarchici che quelli carismatici; egli ne è l’origine e in lui ambedue hanno il medesimo fine.
Mastrofini Fabrizio
2016/9, p. 8
Se uno si dice cristiano, ha detto il Papa, e non vive per servire, non serve per vivere. Con la sua vita rinnega Gesù Cristo. Di qui l’invito ai giovani ad essere protagonisti nel servizio e segno del suo amore misericordioso per il nostro tempo.
Gellini Anna Maria
2016/9, p. 10
2016/9, p. 11
La crisi che pervade l’islam è la più forte degli ultimi decenni perché tocca vari paesi, si presenta con una violenza inusitata e per la prima volta si realizza il progetto dell’ISIS. Per questi tre motivi si può affermare che l’islam invece di rinnovarsi sta affondando.
Salvarani Brunetto
2016/9, p. 15
La Sessione ha costituito solo la prima di due puntate di un ciclo dedicato a Tradizione, Riforma e Profezia; la seconda avrà luogo il prossimo anno. Quest’anno, ci si è soffermati principalmente sulla tradizione, sia dal punto di vista dei significati sia delle implicazioni teologiche.
Ferrari Gabriele
2016/9, p. 18
Davanti all’attuale situazione del mondo, è possibile rimanere spettatori inerti? Quale deve essere il nostro atteggiamento cristiano soprattutto davanti alle tre grandi sfide che riguardano il nostro pianeta: globalizzazione della violenza, giustizia negata e crisi ambientale?
Papa Francesco
2016/9, p. 20
Il Giubileo Straordinario della Misericordia, che la Chiesa sta vivendo, offre una luce particolare anche alla Giornata Missionaria Mondiale del 2016: ci invita a guardare alla missione ad gentes come una grande, immensa opera di misericordia sia spirituale che materiale. In effetti, in questa Giornata Missionaria Mondiale, siamo tutti invitati ad “uscire”, come discepoli missionari, ciascuno mettendo a servizio i propri talenti, la propria creatività, la propria saggezza ed esperienza nel portare il messaggio della tenerezza e della compassione di Dio all’intera famiglia umana.
Peloso Flavio
2016/9, p. 22
Sono sette le linee di azione maturate nel corso dei lavori per il sessennio 2016-2022: l’umanità del religioso, il religioso vive di Dio, il religioso identificato nel carisma, la relazione vitale con la comunità, il religioso in missione, l’apostolato, verso le periferie esistenziali del mondo.
Dall'Osto Antonio
2016/9, p. 25
Un fratello laico tedesco dell’Istituto di San Giovanni di Dio (Fatebenefratelli) descrive la bellezza di questa vocazione e la gioia di viverla come espressione dell’amore di Dio verso i bisognosi e come chiamata a farsi fratelli di tutti, a servirli accogliendoli con il cuore, o meglio, nel cuore.
Gellini Anna Maria
2016/9, p. 27
Esempi di dedizione instancabile per i fratelli più bisognosi, testimoni di fedeltà a Dio e di amore al prossimo anche nella prova, hanno arricchito la Chiesa con l’originalità e la varietà dei loro carismi, hanno donato la vita anche fino al martirio.
Dall'Osto Antonio
2016/9, p. 30
Di fronte ai tanti consacrati che se ne vanno, ci sono coloro che invece rimangono e sono la stragrande maggioranza. Quali sono le ragioni che li sostengono e li inducono a perseverare? Nessuno può dircelo meglio degli stessi interessati.
Cozza Rino
2016/9, p. 33
Spesso c’è poca vita nei nostri linguaggi, tanto ripetitivi, invadenti, quanto sempre più incapaci di parlarci davvero, tendenti a far sembrare vivo ciò che è morto. Si usano parole in discorsi che risuonano qualcosa di stanco, polveroso, inadeguato, e quindi ancora una volta impotente.
Gellini Anna Maria
2016/9, p. 35
Dall'Osto Antonio
2016/9, p. 36
Bangladesh, Emirati Arabi Uniti, Sri Lanka, Indonesia
Marcheselli Maurizio
2016/9, p. 38
In Gv 21, non è soltanto la pesca ad avere un significato missionario: anche il motivo di Gesù che cerca cibo è intrinsecamente legato alla missione. Colui che scrisse Gv 21,1-14, o che semplicemente lo collocò nel posto in cui si trova ora, era ben consapevole che nella cerchia giovannea una richiesta di cibo da parte di Gesù non poteva essere compresa se non in riferimento alla missione. il racconto di pesca e di pasto si limita a trasferire ai discepoli ciò che in Gv 4 è stato detto per Gesù.
Carballo José Rodríguez
2016/9, p. 39
La vita consacrata è chiamata a lasciarsi modellare dal Signore per rispondere meglio al progetto evangelico. Si tratta di entrare nel mistero pasquale: dare morte a tanti otri vecchi e strutture obsolete, asfissianti per vivere la vita e la vita in abbondanza e versare vino nuovo in otri nuovi.
Gellini Anna Maria
2016/9, p. 46
Don Giovanni Mazzillo, docente di Teologia fondamentale, Ecclesiologia e Scienza delle religioni all’istituto Teologico Calabro di Catanzaro, propone nel suo libro un interessante percorso di riflessione e studio, a partire da un’indagine storico-critica sul concetto di “popolo di Dio” nella storia della teologia e soprattutto nella prospettiva del Vaticano II. Lo sviluppo del testo in 12 capitoli orienta a tenere saldamente e sistemicamente ancorate la sequela Christi come cammino delle beatitudini e la realtà della Chiesa come popolo di Dio.
Gellini Anna Maria
2016/9, p. 47
Mons. Semeraro, vescovo di Albano, con un apporto chiaro e una testimonianza personale, sviluppa una interessante riflessione orientata a promuovere la maturazione della fede attraverso azioni ecclesiali più esplicitamente modulate sull’esperienza di vita delle persone. Sostiene inoltre che occorre passare da una «pastorale del fare» e «dei servizi», a una «pastorale di relazioni»; da una pastorale del «salone parrocchiale», a una pastorale degli «ambienti di vita», dislocandoci così dal luogo dove siamo nei luoghi dove vive la gente.