Lettera sul suicidio

Testi latini a fronte. A cura di Silvia Stucchi

Pubblicazione:  3 luglio 2018
Edizione:  1
Pagine:  152
Peso:  128 (gr)
Collana:  P9 Lampi  sezione: Lampi d'autore
Formato:  102x165x10 (mm)
Confezione:  Brossura con bandelle
Altri autori:  Testo di Publio Cornelio Tacito  -  Testo di Plinio il Giovane  -  Testo di Orazio
EAN:  9788810567852 9788810567852
Ultima ristampa:  13 ottobre 2020
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Descrizione

Nelle "Epistulae ad Lucilium" di Seneca si alternano lettere più brevi e altre che si configurano come brevi trattati sotto forma epistolare. Tra queste ultime spicca la lettera 70, piuttosto corposa con i suoi ventotto paragrafi, che sviscera l'idea, tipicamente stoica, secondo la quale la vita non è sempre, di per se stessa, degna di essere vissuta. Anzi, secondo la concezione etica tipica dell'élite romana, fortemente intrisa di stoicismo, ognuno è libero e deve sapere porre fine alla propria esistenza in una serie ben precisa di circostanze: quando, per esempio, si è afflitti da una malattia incurabile, nel caso del "taedium vitae" (espressione che potremmo quasi far corrispondere al moderno concetto di «depressione») o in tutti i casi in cui la dignità dell'individuo, o la sua libertà, sono definitivamente e senza speranza minacciate o stroncate. Questo aspetto dell'autodeterminazione del saggio - uno dei punti di divergenza più interessanti tra la filosofia stoica e il cristianesimo, per tanti altri versi invece assimilabili -, si rivela di grande attualità anche nell'odierno dibattito etico-politico.

Sommario
Premessa.  Nota bibliografica.  I. Epistola 70.  II. Altri testi. 1. Seneca, Epistola 101,10-15.  2. Tacito, Annali 11,37–38,3. Vigliaccheria di Messalina morente.  3. Tacito, Annali 15,62-64. Morte di Seneca.
Note sull'autore
Lucio Anneo Seneca (4 a.C.-65) si trasferì ancora giovane dalla natia Cordoba a Roma per studiare filosofia e retorica. Avviato dal padre alla carriera politica, ebbe rapporti difficili con gli imperatori: Caligola progettò di farlo uccidere e Claudio lo esiliò in Corsica. Precettore di Nerone, negli ultimi anni della sua vita Seneca abbandonò il ruolo di consigliere per dedicarsi alla vita contemplativa. Proprio a quel periodo risalgono le Epistolae morales ad Lucilium. Accusato di aver partecipato a una congiura contro l’imperatore, decise di togliersi la vita. 

Silvia Stucchi è docente di Lingua Latina e Letteratura latina all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano.