Scienza e coscienza

Verità personali e pratiche pubbliche

Pubblicazione:  12 maggio 2014
Edizione:  1
Pagine:  128
Peso:  138 (gr)
Collana:  P6 Lapislazzuli
Formato:  110x180x9 (mm)
Confezione:  Brossura
EAN:  9788810558195 9788810558195
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Descrizione
Le società industrializzate del terzo millennio si trovano affidate alle cure della scienza e fondano le loro decisioni su tecniche di previsione sociale ed economica basate sulla razionalità. Per questa via, il sapere scientifico diviene gradualmente una specie di nuova religione laica, eticamente neutra, giustificata dal suo stesso essere e dotata di una validità immanente che non ha bisogno di imperativi etici trascendenti. Nella maggioranza dei casi, proprio la neutralità diviene il paravento dietro il quale si dissimula il divorzio tra la scienza – troppo incline a dimenticare di non essere altro che un’impresa umana – e la coscienza. Per ricomporre il dissidio non è sufficiente far leggere Shakespeare agli ingegneri o spiegare la seconda legge della termodinamica ai cultori di letteratura; serve piuttosto comprendere che l’avvenire non dipende dal semplice sviluppo scientifico, bensì dalla capacità di valutazione critica globale, cioè da una cultura integrata in cui la scienza riscopra la sua funzione rispetto al significato dell’uomo senza pretendere di esaurirlo. «Ho imparato – scrive Franco Ferrarotti – che il ricercatore è sempre dentro, non fuori, della ricerca. Ho imparato, in altre parole, che il ricercatore è sempre, anche lui, un ricercato».
Sommario
Prefazione. 1. Il divorzio tra scienza e filosofia.  2. Selezione, educazione.  3. Il conoscibile e il misurabile.  4. Natura o storia?  5. La giustizia e la legge.  6. Strumenti e valori.  7. La neutralità impossibile.  8. La coscienza possibile.
Note sull'autore
Franco Ferrarotti, professore emerito di Sociologia all’Università La Sapienza di Roma, direttore della rivista La Critica sociologica, deputato indipendente al Parlamento italiano dal 1958 al 1963, è stato tra il 1948 e il 1960 tra i più stretti collaboratori di Adriano Olivetti. Tra i fondatori, a Ginevra, del Consiglio dei Comuni d’Europa nel 1949, è stato responsabile della divisione Facteurs sociaux dell’Ocse a Parigi. Nominato Directeur d’études alla Maison des Sciences de l’Homme di Parigi nel 1978, venne insignito del premio per la carriera dall’Accademia nazionale dei Lincei nel 2001 e nominato Cavaliere di gran croce al merito della Repubblica dal presidente Ciampi nel 2005. Con EDB ha pubblicato: La concreta utopia di Adriano Olivetti (32014), La religione dissacrante. Coscienza e utopia nell’epoca della crisi e Rivoluzione e trascendenza (2013).