Gellini Anna Maria
Compassione
2019/4, p. 47
Erminio Gius, francescano cappuccino, docente di Psicologia sociale all’Università di Padova, ha una notevole esperienza riguardante la persona e la coscienza nelle neuroscienze cognitive, la cognizione sociale e i processi di conoscenza, la psicologia della scienza, i contesti normativi e i comportamenti sociali trasgressivi nella società plurale. Con il suo libro propone in particolare una riflessione sulla “compassione”.

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Erminio Gius Compassione EDB
Erminio Gius, francescano cappuccino, docente di Psicologia sociale all'Università di Padova, ha una notevole esperienza riguardante la persona e la coscienza nelle neuroscienze cognitive, la cognizione sociale e i processi di conoscenza, la psicologia della scienza, i contesti normativi e i comportamenti sociali trasgressivi nella società plurale. Con il suo libro propone in particolare una riflessione sulla “compassione”. Partendo dall’ insegnamento di Gesù riguardo alla compassione e misericordia, ne indaga gli aspetti psicologici. Lo scopo è quello di studiare i fondamenti, consci e inconsci, della struttura psichica che originano e che animano la compassione. Il libro parte da due parabole di Gesù – il padre misericordioso e il buon samaritano - e da altri testi del Primo e Nuovo Testamento. Prendere in seria considerazione l'argomento della compassione impone di accedere a un pensiero complesso e articolato sulla fragilità umana e sul dolore innocente. Compassione e misericordia, infatti, sono strettamente correlati ai vissuti della finitezza della condizione umana e, quindi, alla mancanza della componente di compiutezza rappresentata dalla perfezione. L'assenza di compiutezza è il limite e la grandezza dell'uomo: il suo limite perché è la cifra del dolore, della perdita, del vuoto; la sua grandezza perché è il fondamento di una continua ricerca di accoglienza e di superamento. Nella prima parte del volume l'attenzione è rivolta a descrivere i vissuti psicologici che animano i comportamenti di compassione nella complessa trama delle relazioni intrafamiliari, mentre nella seconda parte lo sguardo è rivolto alla società globale nella quale la compassione è intesa come metafora di un «aiuto terapeutico» in grado di reggere il dolore universale inverandosi nella costituzione di una carta etica mondiale. A partire da alcuni interrogativi sul futuro della post-modernità, l’A. esamina lo spessore collettivo del male e la responsabilità universale per arrivare poi a riconoscere la necessità di una compassione e di una autorità etico-politica globale.