Gli «attrezzi» dello studioso

Il simbolo: entrare in relazione ed esprimere concetti ed emozioni

I simboli hanno il potere di portare alla nostra mente quella rete di significati fondamentali su cui, nel corso della vita, strutturiamo la nostra esistenza.
Gli antichi greci chiamavano symbolon un oggetto diviso a metà, le cui parti erano conservate da due persone diverse al fine di potersi riconoscere. Le due parti erano la testimonianza di un’alleanza stabilita fra quelle due persone, di una garanzia data, di un pegno.

I simboli stabiliscono una relazione e aprono alla conoscenza di una realtà più profonda. Non si tratta di una corrispondenza univoca: il simbolo ha la capacità di creare una relazione multipla tra due o più significati. Com’è noto l’acqua è un elemento vitale che diventa un simbolo importante per l’uomo e che può rimandare alla purezza, al potere di dissetare, alla sua necessità per la vita, ma anche alla sua pericolosità.
Il simbolo, dunque, non è qualcosa di astratto perché crea una relazione con qualcosa che fa parte della sua realtà. Un abbraccio non è solo il simbolo dell’amicizia, ma è un’azione già di per sé inserita nell’amicizia e che fa amicizia, la realizza e le dà corpo.

Il mito: un modo per spiegare il simbolo

Il linguaggio mitico è usato per spiegare il simbolo. Generalmente i miti vengono ambientati fuori del tempo cronologico e collegati a una divinità. All’interno del mito l’uomo contempla la propria realtà che non riesce a spiegare diversamente.
L’atemporalità del linguaggio mitico è utile per riflettere su ciò che sempre accade a ogni uomo. Non dobbiamo pensare che gli antichi credessero che i fatti raccontati dai loro miti fossero davvero accaduti: non erano così sprovveduti. Il mito di Orfeo ed Euridice, ad esempio, vuole aiutare a riflettere sul fatto che la soglia della morte, una volta oltrepassata, è irreversibile: i morti sono per sempre chiusi nel loro regno.

Il rito religioso

Con il rito religioso l’uomo cerca una relazione con Dio.
All’interno del rito vengono implicati tutti i sensi: gusto, olfatto, udito, tatto, vista.

Con il corpo si esprimono i sensi, la volontà, le emozioni del fedele: ciò avviene soprattutto attraverso gesti e parole che sono programmati, codificati rigidamente e che vengono ripetuti facendo ricorso a forme e formule immutabili nel tempo. All’interno del rito le azioni e le parole ritagliano un tempo e uno spazio particolari, che vanno oltre la realtà concreta e comunicano i contenuti spirituali in modo simbolico. Sono tutte manifestazioni cariche di suggestione, ideate apposta per suscitare profonde emozioni.

Ritagli simbolici di tempo

Se facciamo riferimento alla nostra esperienza capiamo subito che è necessario organizzare il tempo per poter vivere tutte le dimensioni della vita attribuendo loro la giusta importanza. Incontri con gli amici, vita di famiglia, tempo dedicato allo studio, piscina e palestra: sono tutti momenti importanti, ma il tempo a nostra disposizione non è infinito. Anche noi viviamo la dimensione comune a qualsiasi uomo che si trova nella necessità di gestire il tempo a sua disposizione per dargli forma creando quelli che gli studiosi chiamano spazi di tempo simbolici, come ad esempio la suddivisione in giorni, settimane, mesi, anni.
Le principali suddivisioni del tempo sono date dall’alternarsi dei periodi di luce e tenebra o dal ciclo delle stagioni. Perciò l’uomo ha sentito l’esigenza di ringraziare e di propiziarsi la divinità al mattino. E, nello stesso tempo, ha sentito l’urgenza di dare un senso al suo abbandonarsi al sonno la sera. In tal modo ha implicitamente cercato di dare una risposta alle domande: «Che senso ha? Dove va la mia vita quando mi addormento?». Il ciclo più breve è quello settimanale. Ogni settimana è segnata da un inizio e una fine, che trovano espressione nella festa. La durata del mese è spesso di 28-29 giorni perché legata alle fasi lunari, in base alle quale viene stabilita la data di alcune feste, come ad esempio la Pasqua. Infine, se nuovamente facciamo ricorso all’esperienza personale e riviviamo dentro di noi i momenti più cari che solitamente festeggiamo con parenti e amici, noteremo che questi momenti si ricollegano al ciclo delle stagioni e al rinnovarsi della natura. Osserveremo pertanto che in un anno le religioni rileggono ciclicamente i contenuti delle proprie credenze.

I valori

Aspetto importante dell’espeienza religiosa è l’ordine morale. Tutti gli uomini sono posti nella condizione di operare scelte precise.
Le religioni hanno selezionato alcuni valori e li hanno condensati in modo tale da formare codici morali e norme di comportamento, dando origine alla legge morale.
Secondo la tradizione ebraico-cristiana, sul monte Sinai Dio dettò a Mosè i Dieci Comandamenti, dieci regole che possono essere considerate il livello minimo di norma morale umana. Si tratta di principi largamente condivisi dagli uomini di tutte le culture dell’epoca.
Possiamo allora concludere che in ogni esperienza religiosa è presente un elemento prescrittivo dal punto di vista morale che regola le scelte degli uomini in base a valori. Molte religioni attribuiscono alla divinità la definizione del codice di leggi.