Il Cristianesimo come stile

Un modo di fare teologia nella postmodernità. 1

Pubblicazione:  settembre 2009
Edizione:  1
Pagine:  448
Peso:  570 (gr)
Collana:  B3 Nuovi saggi teologici
Formato:  143x215x30 (mm)
Confezione:  Brossura
 Con risvolti di copertina
Altri autori:  Tradotto da Benedettine dell'Isola di San Giulio  -  Riveduto da Maurizio Rossi
EAN:  9788810405888 9788810405888
Ultima ristampa:  26 gennaio 2010

disponibile in libreria
Descrizione
L’opera, organizzata in due volumi, presenta il punto più avanzato del pensiero del grande teologo. Egli propone una definizione e un ruolo del cristianesimo, nonché una discussione sul senso del fare teologia all’interno della modernità. Finora la Chiesa e la teologia hanno pensato la fede come un contenuto da trasmettere: modello che ha funzionato positivamente nelle società tradizionali. La modernità e la postmodernità hanno tuttavia introdotto delle trasformazioni interne all’identità cristiana che non riguardano più questo o quel punto della sua dottrina ma, più radicalmente, la sua stessa forma. Theobald manifesta un approccio alla tradizione cristiana in cui la categoria dello stile esprime al contempo il contenuto e la forma della fede in quanto principio regolatore della presenza del cristiano nel mondo. Le sue pagine vivono del fascino e della difficoltà di coniugare assieme il concetto di stile e l’identità cristiana, nella consapevolezza che definire il cristianesimo come stile comporta sia una riflessione epistemologica sul modo di fare teologia, sia una diagnosi teologica del momento attuale con le discussioni su modernità e postmodernità.
Sommario
Prefazione.  «Ouverture».  I. Diagnosi teologica del momento presente.  1. Il modernismo cattolico.  2. La cristologia trascendentale ne «L'Azione» (1893) di Maurice Blondel.  3. Il progetto apologetico di Maurice Blondel ieri e oggi.  4. «Credere» secondo il «modus conversationis».  5. La «sapienza di Salomone» al concilio Vaticano.  II. Un modo di procedere.  1. La «teologia spirituale».  2. La teologia come discernimento della vita autentica.  3. A servizio della giustizia del Regno.  4. Le ripercussioni della narratività sulla teologia.  5. Il carattere confessante della teologia le toglie ogni pertinenza scientifica? 
Note sull'autore
Christoph Theobald, gesuita, è nato a Colonia. È docente di teologia sistematica e fondamentale al Centre Sèvres di Parigi, caporedattore della rivista Recherches de Science Religieuse, consigliere e collaboratore della rivista Études ed è stato membro della Fondazione della rivista internazionale Concilium. Tra le sue pubblicazioni: Maurice Blondel und das Problem des Modernität, Beitrag zu einer epistemologischen Standorbestimmung zeitgenössischer Fundamentaltheologie (1988); Le canon des Ecritures: études historiques, exégétiques et systématiques (1990); La Pensée musicale de Jean-Sébastien Bach. Les chorals du Catéchisme (1993); Histoire des dogmes. t. IV: La Parole du salut (1996); Présences d’Evangile. Lire les Evangiles et l’Apocalypse en Algérie et ailleurs (2003); Une nouvelle chance pour l’Evangile. Vers une pastorale d’engendrement (2004); Le péché originel. Heurs et malheurs d’un dogme (2005), Vatican II et la théologie. Perspectives pour le XXIe siècle (2006). Le EDB hanno pubblicato La Rivelazione (22009).