I Pranzi dei santi
Pratiche alimentari e ascesi nel monachesimo tardoantico
Pubblicazione:
11 luglio 2016
Edizione:
1
Pagine:
80
Peso:
90 (gr)
Collana:
P6 Lapislazzuli
Formato: 110x180x6 (mm)
Confezione: Brossura
Altri autori:
Tradotto da
Giovanni Cerro
EAN: 9788810558737
9788810558737
Descrizione
La pratica del digiuno e le scelte alimentari rivestono un’importanza fondamentale per la storia del movimento monastico nella tarda antichità, nonostante la carenza delle fonti materiali e il fatto che cibo e bevande possiedono un significato simbolico non univoco, bensì continuamente rimodulato, anche all’interno di uno stesso contesto culturale e religioso.
In merito alla pratica ascetica del digiuno l'autore prende in esame due esempi. Il primo riguarda Paolo il Semplice, che per essere accolto come monaco da Antonio viene sottoposto a diverse prove, in cui il cibo e l’acqua svolgono un ruolo centrale. Il secondo è un passo delle Confessioni in cui Agostino afferma di lottare «ogni giorno contro la concupiscenza del cibo e della bevanda» perché, a differenza dei «piaceri venerei», la gola è più difficile da tenere a freno. Dai due casi emerge che la sfida più importante degli asceti non consisteva nel reprimere il desiderio sessuale, come invece sostiene lo storico Peter Brown, ma nel controllare la fame e la sete. La categoria moderna di sessualità, dunque, sarebbe poco adatta per comprendere il fenomeno tardoantico dell’ascetismo.
In merito alla pratica ascetica del digiuno l'autore prende in esame due esempi. Il primo riguarda Paolo il Semplice, che per essere accolto come monaco da Antonio viene sottoposto a diverse prove, in cui il cibo e l’acqua svolgono un ruolo centrale. Il secondo è un passo delle Confessioni in cui Agostino afferma di lottare «ogni giorno contro la concupiscenza del cibo e della bevanda» perché, a differenza dei «piaceri venerei», la gola è più difficile da tenere a freno. Dai due casi emerge che la sfida più importante degli asceti non consisteva nel reprimere il desiderio sessuale, come invece sostiene lo storico Peter Brown, ma nel controllare la fame e la sete. La categoria moderna di sessualità, dunque, sarebbe poco adatta per comprendere il fenomeno tardoantico dell’ascetismo.
Note sull'autore
Veit Rosenberger è professore di Storia antica all’Università di Erfurt e Visiting professor all’Università di Atlanta. Esperto di storia religiosa nel mondo antico e tardoantico, ha dedicato particolare attenzione alla funzione degli oracoli e della profezia nella cultura greca-romana e alla nascita e allo sviluppo del monachesimo. Ha pubblicato di recente Religion in der Antike (Wissenschaftliche Buchgesellschaft 2012).